Mariano Ingrolli

Mariano Ingrolli, aveva fatto solo le medie e le aveva fatte male. Da diversi anni lavorava come manovale in una fabbrica. Era talmente ignorante che non si riusciva a fargli fare nessun lavoro che non fosse usare le braccia. Lo stipendio di conseguenza era molto basso.

Questa cosa lo rendeva rancoroso anche se i soldi che guadagnava gli erano più che sufficienti per la vita che conduceva, la sera davanti alla televisione, il sabato al bar e la domenica, a messa alla mattina e al pomeriggio a vedere la partita di calcio nello stesso bar del sabato.

Aveva poche idee e non le cambiò mai. Convinzioni decisamente poco progredite sulle quali svettava, si fa per dire, un’inossidabile xenofobia. Ce l’aveva con quelli che vengono a portarci via il lavoro e le donne, ce l’aveva soprattutto con i negher. Tutte le peggiori nefandezze le attribuiva alle persone di colore. Non mancava occasione per vomitare insulti contro chi avesse la pelle nera.

Poi un giorno successe che morì, né giovane né vecchio lasciò il mondo dei vivi. Pochi ne piansero la scomparsa, il barista, il parroco e un suo cugino cui doveva dei soldi .

Mariano Ingrolli infine arrivò nell’aldilà, un posto strano, impossibile da descrivere, come se fosse un immenso atrio di cui non si poteva vedere la fine. Una stanza infinita le cui pareti sembravano fatte di nebbia bianca e luminosa. Capì che gli si si prospettava un’eternità poco piacevole quando vide che alla reception dell’ade c’era Malcom X con uno sguardo che non lasciava presagire nulla di buono..

Share